Isillindë – Masterclass d’improvvisazione orale – 9 Ottobre 2015

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J.R.R. Tolkien in qualità di filologo ed esperto di mitologia germanica si occupò dei poemi della tradizione antica con grande assiduità e rigore filologico, dal Beowulf al Kalevala. In Tolkien la poesia gioca un ruolo di primo ordine, a dispetto della prosa con la quale i lettori hanno conosciuto inizialmente il mondo fantastico del professore di Oxford. La masterclass d’improvvisazione orale affonda le sue radici nelle fondamenta di quel “tempo antico” caratterizzato dalle saghe d’argomento eroico, dall’epica germanica, ma anche da un’epoca di leggenda in cui eroi ed elementi fantastici si fondono in tutt’uno, e di cui Tolkien stesso fece largo uso per la propria mitologia… Continua a leggere

Primavera Haiku – Presentazione a Catania – 14 ottobre

Primavera Haiku
Un nuovo modo di guardare il mondo della Natura attraverso lo sguardo di venticinque validi poeti italiani, usando quale strumento ideale la forma dello haiku. La primavera in soli tre versi.

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Narrazione orale e Giochi di Ruolo – Palermo Comic Convention

PROGRAMMA

Il mio lungo percorso sulla promozione della cultura epica oggi, e in particolar modo sulla narrazione orale e sull’improvvisazione approda finalmente anche ai giochi di ruolo. Quindi non solo in ambito letterario.

Pertanto sarò presente al Palermo Comic Convention con una masterclass singolare e piena di sorprese.

Soprattutto per quei Master che siano interessati ad affinare e amplificare la propria capacità narrativa, potenziandone il linguaggio figurativo e il modo di relazionarsi al giocatore con una maggiore forza espressiva. Il tutto a vantaggio di quell’elemento fondamentale che è la sospensione dell’incredulità.

La masterclass prevede una parte didattica e una parte pratica.

Non t’amo come se fossi rosa di sale – Pablo Neruda

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Non t’amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t’amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, entro l’ombra e l’anima.
T’amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sè, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T’amo senza sapere come, nè quando nè da dove,
t’amo direttamente senza problemi nè orgoglio:
così ti amo perchè non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

In Italia fare cultura significa prepararsi a soccombere: un’intervista a Giacomo Sartori

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(Estratto da “Vita da Editor”)

Giacomo Sartori, agronomo di formazione, è uno dei redattori di Nazione Indiana e vive tra Trento e Parigi. Ha esordito nel 1996 con la raccolta di racconti Di solito mi telefona il giorno prima (ilSaggiatore); la sua ultima opera, pubblicata da CartaCanta editore, è il romanzo Rogo, in cui si alternano tre protagoniste: Lucilla, che vive alla fine degli anni ’70 il passaggio alla vita adulta e la relazione sentimentale con Ilio, prestante maestro di sci; Anna, che soffre di disturbi dell’alimentazione e affronta la prova più difficile per il proprio corpo nel 2012; la Gheta, accusata di stregoneria nel ’600. Le loro sono storie di drammatica maternità che dialogano attraverso il tempo e Sartori le intreccia con una scrittura sorvegliata e pregna di sofferenza.
Qui di seguito un’intervista sulla sua opera e sulla situazione editoriale e culturale italiana.

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