Estate – Haiku. Aperte le selezioni per la collana Hanami

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Edizioni della Sera, dopo i libri sull’Inverno, l’Autunno e la Primavera, apre le selezioni per il quarto volume sull’Estate. Progetto a cura di Fabrizio Corselli. Scadenza invio: 15 febbraio 2016. Uscita volume prevista per maggio 2015.

Modalità di partecipazione all’iniziativa editoriale – INVIA I TUOI HAIKU per la selezione.
La collana Hanami raccoglie le vivide testimonianze letterarie di molti validi haijin moderni, volti all’acuta e attenta osservazione della natura che li circonda, trasfigurandola in piccole gemme che hanno la forma di soli tre “versi” (un intero universo contenuto in 17 sillabe).

Segui la pagina Facebook dedicata al progetto.

Info: hanami@edizionidellasera.com

Primavera Haiku – Presentazione a Catania – 14 ottobre

Primavera Haiku
Un nuovo modo di guardare il mondo della Natura attraverso lo sguardo di venticinque validi poeti italiani, usando quale strumento ideale la forma dello haiku. La primavera in soli tre versi.

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In Italia fare cultura significa prepararsi a soccombere: un’intervista a Giacomo Sartori

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(Estratto da “Vita da Editor”)

Giacomo Sartori, agronomo di formazione, è uno dei redattori di Nazione Indiana e vive tra Trento e Parigi. Ha esordito nel 1996 con la raccolta di racconti Di solito mi telefona il giorno prima (ilSaggiatore); la sua ultima opera, pubblicata da CartaCanta editore, è il romanzo Rogo, in cui si alternano tre protagoniste: Lucilla, che vive alla fine degli anni ’70 il passaggio alla vita adulta e la relazione sentimentale con Ilio, prestante maestro di sci; Anna, che soffre di disturbi dell’alimentazione e affronta la prova più difficile per il proprio corpo nel 2012; la Gheta, accusata di stregoneria nel ’600. Le loro sono storie di drammatica maternità che dialogano attraverso il tempo e Sartori le intreccia con una scrittura sorvegliata e pregna di sofferenza.
Qui di seguito un’intervista sulla sua opera e sulla situazione editoriale e culturale italiana.

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Editori di poesia in allarme, nessuno ne parla e non si vende

di Carlo Roma

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“Perché la poesia dovrebbe vendere? Nessuno ne parla, è mal distribuita, non è promossa. Qualcuno conosce un prodotto che sia mal distribuito, non promosso, di cui nessuno parla che invece venda? Io non ne conosco alcuno”. E’ con queste parole che Nicola Crocetti, editore dell’omonima casa specializzata in libri di poesia, lancia l’allarme sulle difficoltà che attraversa il settore. Un allarme condiviso anche da altri protagonisti del settore, tra cui il poeta Maurizio Cucchi, che invoca “un intervento istituzionale a difesa della poesia”, da Mauro Bersani, responsabile della collana Einaudi ‘la Bianca’, e dall’editrice leccese Agnese Manni secondo la quale “la poesia è stata espulsa dal mercato”.

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Poeti della lontananza. Antologia poetica – Marco Saya Editore

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“Sono sette, numero sacro. Sette versificatori diversissimi per tenore compositivo, stile, forma e contenuti, eppure sette voci ultracontemporanee che emergono dal panorama letterario italiano come vessilli di possibilità espressive legate dal medesimo filo conduttore: il vivere o l’aver vissuto, per lungo tempo, per un po’ o per sempre, in un paese diverso da quello d’origine e avere fatto di questa lontananza una condizione esistenziale direnta e fatta salva dalla propria volontà artistica e dalla propria produzione poetica. L’avere assunto la nostalgia delle cose lontane a modus sentiendi, la vis passionale come forma di aisthesis e di sensuale salvezza, la riflessione e la partecipazione al mondo globalizzato, nonché l’attenzione alle culture e alle letterature di altri tempi e paesi come ideale cosmopolita e la meditazione sull’amore, sulla societas umana, sulla vita e sulla morte come chiave del cor di Federigo è ciò che li accomuna e li definisce in quanto poeti che, all’interno della nostra letteratura, cantano la condizione, straniante dello sradicamento. Ghiani, Domenico Arturo Ingenito, Francesco Terzago, Antonio Bux, Ianus Pravo, Michele Porsia, Alessandro De Francesco”.

Scheda libro

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Estratto da http://www.sulromanzo.it/blog.

Le case editrici a pagamento sono un tumore per gli scrittori, se parte di questi si salveranno, altri purtroppo incontreranno la morte interiore verso la scrittura. Vi sembra un paragone azzardato? Leggete l’indagine che ho condotto nei mesi scorsi (i primi dati sono stati pubblicati pochi giorni fa da Lettera43, ringrazio il giornalista Stefano Iannaccone), prima è necessaria una premessa importante.

Il viaggio intrapreso non nasce dal nulla, il blog di Sul Romanzo si è occupato spesso di questo tema, e molte sono le persone che negli anni hanno contribuito a formare una consapevolezza più allargata sul mondo EAP (Editoria A Pagamento), da Linda Rando a Loredana Lipperini, a Scrittori in Causa, solo per fare qualche esempio. Quanto vi sto per esporre rappresenta il frutto dei dati raccolti nel tempo e della disponibilità di una trentina di persone che mi hanno aiutato a riempire un file excel costruito ad hoc.

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Come pubblicare un libro – Workshop a cura di Fabrizio Corselli

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Come pubblicare un libro – Workshop

Biblioteca Settimo Milanese, Via Grandi, 10. Con il patrocinio del Comune di Settimo Milanese.
Orario: 14.00 – 17.00
Costo iscrizione: 10 euro
Conduttore del Workshop: Fabrizio Corselli, curatore editoriale e direttore di collana.

Nota sinottica
Sabato 22 Novembre, lo scrittore e curatore editoriale Fabrizio Corselli incontrerà presso la Biblioteca di Settimo Milanese, via Grandi, 10, coloro che vogliano pubblicare la propria opera di Poesia o Narrativa con una Casa Editrice. Un’iniziativa che ha come finalità l’approfondimento del controverso mondo dell’Editoria.

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Félix Luís Viera: la meglio poesia. La patria è un’arancia. A cura di Iannozzi Giuseppe

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Estratto dal blog di Giuseppe Iannozzi.

Di rado i poeti contemporanei mi emozionano. Il perché è presto detto: nel corso dei secoli i poeti hanno detto tutto il possibile, e l’impossibile anche. I contemporanei, nel migliore dei casi, non fanno altro che scimmiottare i poeti passati alla Storia: si ripetono, dicono con altre parole ciò che è stato detto migliaia di volte in milioni di poesie da assai più valenti poeti. Certi poeti contemporanei, o poetastri che dir si voglia, non hanno né la tempra del poeta illuminato, né hanno alcuna capacità di innovazione linguistica. Va da sé che valgono poco, che valgono niente, nonostante i tanti immeritati allori che gli vengono tributati da alcuni critici prezzolati e senza scrupoli (da critici che solo pensano a immettere sul mercato un poetastro con un bel faccino candido, spacciandolo per Arthur Rimbaud o Jack Kerouac, con il fine di farne un personaggio, forse utile solo a reggere il microfono in certi talk-show notturni dappoco).

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