Scavando – Seamus Heaney

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SCAVANDO

Tra il mio pollice e l’indice
sta la comoda penna, salda come una rivoltella.
Sotto la finestra, un suono chiaro e graffiante
all’affondare della vanga nel terreno ghiaioso:
è mio padre che scava. Guardo dabbasso
finché la sua schiena piegata tra le aiuole
non si china e si rialza come vent’anni fa
ritmicamente tra i solchi di patate
dove andava scavando.

Con lo stivale tozzo accoccolato sulla staffa, il manico
contro l’interno del ginocchio sollevato con fermezza,
sradicava alte cime e affondava la lama splendente
per dissotterrare le patate novelle che noi raccoglievamo
amandone tra le mani la fresca durezza.
Il mio vecchio potrebbe impugnare una vanga presso Dio,
proprio come il suo vecchio.

Mio nonno estraeva più torba in un giorno
di qualsiasi altro uomo su, alla palude Toner.
Una volta gli portai del latte in una bottiglia
turata alla meglio con un pezzo di carta. Si raddrizzò
e lo bevve, poi subito riprese a lavorare
intaccando e dividendo, mentre con piote
sulle spalle andava sempre più a fondo
in cerca di buona torba. Scavando.

L’odore freddo dei solchi di patate, il tonfo
e lo schiaffo dell’umida torba, i tagli netti di una lama
tra le radici vive si destano nella mia memoria.
Ma non ho una vanga per succedere a uomini come loro.
Tra il mio pollice e l’indice
sta comoda la penna. Scaverò con quella.

(Traduzione a cura di Erminia Passannanti)

Intervista su Discover Japan Magazine – Haiku

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Intervista di Rossana Corso.

La rivista è consultabile on line. Articolo a pag. 16.

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“Foglie nel vento – Workshop” – Articolo di Lavinia Scolari

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[Estratto]

Che cos’è per voi la poesia?»

Questo è stato l’esordio del workshop di “Foglie nel vento”, tenutosi l’8 febbraio a Palermo, nella sede dell’Associazione Culturale Sicilia-Giappone di via Giosuè Carducci. Il workshop, svoltosi in forma gratuita e aperta a tutti fino esaurimento posti, è stato condotto e curato dal poeta e scrittore Fabrizio Corselli, direttore della collana “Hanami” per i tipi di Edizioni della Sera, e organizzato dal Presidente dell’associazione Giuseppe Cannizzo e da Rossana Corso. Probabile prequel a un futuro corso di poesia orientale e haiku, l’evento si poneva l’obiettivo di diffondere la conoscenza della cultura e della poesia giapponese, in particolare della forma poetica dell’haiku. A partire dalle forme della sua ideazione, si è tracciato un percorso che ha attraversato le diverse modalità di composizione, le tecniche di improvvisazione poetica e i temi del genere.

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Foglie nel vento – Workshop sullo haiku a Palermo

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Foglie nel vento è un workshop rivolto a tutti coloro che vogliono conoscere il genere della poesia giapponese haiku, e comprenderne la relativa composizione.

Il Workshop nel dettaglio

Foglie nel vento si rivolge tanto agli amanti della poesia quanto a chi cerca una nuova esperienza diversa dal solito, riscoprendo il piacere della “semplicità” e della bellezza delle cose che ci circondano, soprattutto in una società così frenetica nella quale viviamo. Una modalità espressiva che cerca di cogliere gli elementi poetici della quotidianità, nella sua leggerezza ed eternità. Il tutto trasposto in soli tre “versi”.

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Secondo Natura – W.G. Sebald

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Piogge di fuoco divorante, mari tempestosi, ghiacci e rocce di un mondo vuoto di uomini, luci radianti, deserti combusti: con somma potenza di immagini, con il ritmo che il verso libero imprime a un linguaggio avvolgente, e in un costante intreccio di saperi (arte, scienze naturali, letteratura), Sebald ci offre nel poemetto Secondo natura – opera prima – un trittico che già contiene in nuce i caratteri della sua futura narrativa. I passeggiatori e gli emigrati dei romanzi e dei racconti sono già tutti qui prefigurati: la tragica vita del pittore Grünewald e di un suo misterioso doppio nella terrificante descrizione di opere come la pala d’altare di Isenheim; il viaggio dell’esploratore e medico settecentesco G.W. Steller alla scoperta, con Vitus Bering, dello stretto marino fra i ghiacci della Siberia e dell’Alaska; un’autobiografia, dalla nascita sotto le bombe, in un mattino di primavera, alle peripezie della famiglia e ai vagabondaggi europei, così simili a quelli di Jacques Austerlitz. Secondo natura è il primo dei tanti viaggi che Sebald ha intrapreso nei territori di una Natura colta con sguardo snebbiato, nelle sue incessanti metamorfosi. Un viaggio illuminato da una possente visionarietà. [Estratto]

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