Moria – Canti dalla Terra di Mezzo

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“Il poema esce nell’ambito delle pubblicazioni a tema di Eldalië, con il patrocinio dalla Società Tolkieniana Italiana, affrontando la rivisitazione di uno dei capitoli più affascinanti e avvincenti del Signore degli Anelli, per l’esattezza l’arrivo della Compagnia dell’Anello alle Miniere di Moria.  L’opera è contesa fra una dimensione lirica in cui traspare il sentimento di Gimli, personaggio sul quale è focalizzata l’attenzione, in qualità di protagonista principale e una dimensione epica, all’interno della quale si propina al lettore una serie di eventi in rapida successione – come tradizionalmente avviene nello stile della narrazione eroica”.

Moria in un nuovo poema epico

Introduzione al “Canto della Spada”

Introduzione al “Canto della Spada” (estratto dallo stage presso l’Arcadia Comics – Ragusa, a cura di Fabrizio Corselli).

Sito ufficiale: www.ilcantodellaspada.com

Non se ne può più delle lamentazioni sulla marginalità della poesia (e anche del loro contrario)

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Estratto. A cura di Giulio Mozzi

“Vabbè, sto esagerando: io non ne posso più. Che la poesia non conti tutto sommato nulla nella vita sociale e civile del Paese, mi sembra una cosa ovvia. Non mi pare che Dante o Petrarca, per tacere di Leopardi e del Berchet, abbiano contato più che tanto – più che nulla – nella vita sociale e civile del Paese. Certo: guardiamo la storia d’Italia, e ci par di vedere una popolazione tutta compresa nei procomberò sol io (tanto per citare il peggio) e tutta intenta ad amoreggiare teologicamente e stilnovisticamente. Ma certo! Peccato che quella popolazione fosse l’un per cento, l’un per mille, l’un per diecimila della popolazione reale, della cui esistenza forse aveva qualche sentore, qualche vaga notizia, qualche rapporto ogni tanto. Oggi viviamo nell’alfabetizzazione universale, ma l’alfabetizzazione non è altro che alfabetizzazione: saper usare almeno al minimo indispensabile l’alfabeto; saper leggere le istruzioni per l’uso della lavatrice; saper compilare in Facebook uno status con la ricetta della parmigiana di melanzane (come la faceva la nonna, la mamma, ec.); e poco più.”

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La Forgia dei Nani – Corso breve di Epica fantasy

Un ritorno alle origini, all’epica tradizionale, quando ancora le storie di mostri e leggende venivano decantate intorno al fuoco da cantori erranti (dai bardi fino a giungere agli scaldi di corte dell’era vichinga), soprattutto quando ancora veniva usato il verso quale solenne strumento di narrazione.
Il corso ha non solo l’obiettivo di dare un efficace contraccolpo a molti degli stereotipi e dei luoghi comuni che affollano il genere fantasy, in particolar modo l’attribuzione del valore epico-narrativo alla sola prosa, ma di far conoscere ai lettori la multiformità dei generi. Poesia e Fantasy sono intimamente legati e, per diritto di nascita, esse reclamano il proprio posto all’interno di un genere che deve molto all’epica tradizionale, partendo da Omero per poi attraversare il Beowulf, fino a giungere al poema finnico del Kalevala.

La Forgia dei Nani locandina