In Italia fare cultura significa prepararsi a soccombere: un’intervista a Giacomo Sartori

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(Estratto da “Vita da Editor”)

Giacomo Sartori, agronomo di formazione, è uno dei redattori di Nazione Indiana e vive tra Trento e Parigi. Ha esordito nel 1996 con la raccolta di racconti Di solito mi telefona il giorno prima (ilSaggiatore); la sua ultima opera, pubblicata da CartaCanta editore, è il romanzo Rogo, in cui si alternano tre protagoniste: Lucilla, che vive alla fine degli anni ’70 il passaggio alla vita adulta e la relazione sentimentale con Ilio, prestante maestro di sci; Anna, che soffre di disturbi dell’alimentazione e affronta la prova più difficile per il proprio corpo nel 2012; la Gheta, accusata di stregoneria nel ’600. Le loro sono storie di drammatica maternità che dialogano attraverso il tempo e Sartori le intreccia con una scrittura sorvegliata e pregna di sofferenza.
Qui di seguito un’intervista sulla sua opera e sulla situazione editoriale e culturale italiana.

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Un popolo di poeti… Estratto articolo

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(Estratto da http://www.glistatigenerali.com)

“Provate a chiedere a un avvocato, a un medico, a un ingegnere o anche a un pubblicitario di dirvi quali siano i poeti italiani di età compresa tra i settanta e i quarant’anni che apprezzano di più. È abbastanza facile che molti tra gli intervistati non saprebbero che cosa dire, quali nomi fare. Potrete obiettare che si tratta di un test del tutto empirico, a cui sono ammesse numerose eccezioni. D’accordo, è così. Ma è probabile che, ripetendo l’esperimento, si avrebbe alla fine l’impressione che i poeti italiani contemporanei, anche quelli con un percorso più solido, fuori dall’ambito stretto di chi scrive poesia, di chi la legge e la studia per passione o per lavoro, siano poco conosciuti, anche tra persone di buona cultura”.

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Saga – Prontuario di Epica fantasy, a cura di Fabrizio Corselli e Gabriele Marchetti

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Saga – Prontuario di Epica fantasy è il primo manuale di Epica fantasy in Italia. L’opera è un prodotto unico nel suo genere.
Saga, oltre a strutturare la storia dell’Epica (da Omero a Tolkien) e a fornire al lettore un’attenta analisi ad ampio spettro su quelli che furono i fondamenti dell’epica classica e del suo declino, e su quelli che, al contrario, riguardano l’epica moderna fantasy, vuole essere anche una preziosa guida verso un percorso fatto di scelte, non solo stilistiche ma anche di ordine concettuale e narrativo: trama, peripezie, prologo, epilogo, mimetica, diegetica, modalità descrittive ecc.. In sostanza, tutto ciò che esula dal contesto prettamente poetico e che si riferisce invero alla prosa.
Saga fornisce un modo nuovo per scrivere fantasy, soprattutto impiegando il verso quale strumento per eccellenza della tradizione epica antica.
Un’opera studiata anche per gli scrittori di romanzi, tesa a rafforzare la loro componente narrativa, il tema della descrizione e degli elementi figurativi e sensoriali.

A breve, disponibile anche in cartaceo.

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A caccia di draghi – Masterclass d’improvvisazione orale fantasy

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Scopri il Bardo che c’è in te!

 Un ritorno alle origini, all’epica tradizionale, quando ancora le storie di mostri e leggende venivano decantate intorno al fuoco da cantori erranti (dai bardi fino a giungere agli scaldi di corte dell’era vichinga), soprattutto quando ancora veniva usato il verso quale solenne strumento di narrazione.

La masterclass ha non solo l’obiettivo di dare un efficace contraccolpo a molti degli stereotipi e dei luoghi comuni che affollano il genere fantasy, in particolar modo l’attribuzione del valore epico-narrativo alla sola prosa, ma di far conoscere ai lettori la multiformità dei generi. Poesia e Fantasy sono intimamente legati e, per diritto di nascita, esse reclamano il proprio posto all’interno di un genere che deve molto all’epica tradizionale, partendo da Omero per poi attraversare il Beowulf, fino a giungere al poema finnico del Kalevala.

La masterclass d’improvvisazione orale affonda le sue radici nelle fondamenta di quel “tempo antico” caratterizzato dalle saghe d’argomento eroico, dall’epica germanica, ma anche da un’epoca di leggenda in cui eroi ed elementi fantastici si fondono in tutt’uno.

La masterclass, promossa dalla Biblioteca comunale di Formello, sarà tenuta da Fabrizio Corselli, autore di poemi a carattere epico-mitologico, all’interno della Terza Edizione di Fantàsya, Festa del fantastico 2015. Le capacità creative, d’invenzione letteraria e improvvisazione orale dei partecipanti saranno messe a dura prova. Una sessione in cui ognuno dovrà costruire i propri “versi epici” all’interno di una micro storia in continua evoluzione, creata al momento, secondo alcune regole che rendono il processo molto accattivante e ai limiti della disfida poetica.

Data: Sabato 30 Maggio – Orario: 10.00 – 12.00

Dove: presso Palazzo Chigi, centro storico a Formello (Rm)

Numero partecipanti. Da un minimo di 5 a un massimo di 12.

Costi della masterclass: gratuito. Per prenotare (fino a esaurimento posti) scrivere a: fantasyadraghi@libero.it , lasciando Nome, Cognome e recapito email.

La nuova Epica: su Il Portatore di Corni di Fabrizio Corselli

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La nuova Epica: su Il portatore di corni di Fabrizio Corselli, a cura di Gabriele Marchetti.

Un profondo saggio sull’Epica, sul poema a carattere epico e sulla mia poetica.

Un ottimo preludio all’evento del 27 Novembre presso la Mondadori di Palermo.

Evento – Il primo Marzo compriamo un libro di Edizioni della Sera

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Il primo Marzo compriamo un libro di Edizioni della Sera

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mentre cercate qui le librerie più vicine a casa vostra!http://www.edizionidellasera.com/distribuzione/

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Estratto da “Nibelung e il Cigno nero – Linee Infinite Edizioni”

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Dunque, egli strepita
allo stesso modo del cigno
mentre pian s’appresta
a morire esanime il verso
oltre le più alte vette
di una lirica sembianza.

Nel silenzio di tale Oblio
per sempre giace
del poeta la propria tomba.

La poesia, il suo epitaffio.

La vertigine del Bello – Estratto

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Il poeta affronta il “pericolo” dello smarrimento ma anche il “piacere” dello stordimento, del cadere vittima della divinità stessa, l’Ispirazione, in una sorta di contemplazione estatica. La relazione di tale piacere interessa anche una pratica ludica vigente nella sfera dei bambini, quella dell’Ilinx; parola greca che significa «gorgo». Consiste nel piacere della mancanza, del capogiro, il fascino del panico ludico. Un’appercezione tipica del fanciullo che prova meraviglia innanzi a ciò che è a lui sconosciuto, a ciò che va scoperto poco a poco con gli occhi di chi ancora possiede il velo di quella illusorietà che lo preserva dalla freddezza di una cruda realtà. Le parti, spesso però si capovolgono, e il poeta, che fino a un momento fa aveva subìto l’influsso dell’incanto poetico, adesso riveste il ruolo di domino delle Muse ovvero di chi le coordina insieme, quali parti del tutto. Egli ricerca quel gorgheggio che tanto “oblia l’umano senno”, non presso le pendici del monte Parnaso, bensì oltre le liriche vette di una dimensione intelligibile che caratterizza la composizione di versi. Il canto incontra la propria forma, e così la poesia diviene il simulacro del potere delle Muse, di quella capacità che fatto d’Orfeo eterno cantore.

(Estratto dal Saggio breve “La vertigine del Bello” di Fabrizio Corselli)